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Punta ALA 28 aprile 01 maggio 2017 (clicca qui per vedere l’articolo intero)

foto n. 4Punta ALA 28 aprile 01 maggio 2017

Era un’alba fredda e piovosa quella che ci ha visti raccolti in gruppo in quel di Berbenno pronti per la partenza della ns. sospirata gita sociale 2017.

Le premesse climatiche non erano delle migliori ma tutti si fidavano delle previsioni meteo per le ore ed i giorni a venire.
Furgoni e furgoncini carichi di persone e di Mtb e via verso il mar Tirreno ed il promontorio di Punta Ala sede della location per una tre giorni che si sperava piena di “avventure”! 

Le chiacchere si sprecavano durante il viaggio e la testa degli autisti era avvolta da un cicaleccio non indifferente, poi d’improvviso la calma, il sonno ristoratore era giunto nei miei compagni di viaggio

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( ma noi abbiamo dormito solo qualche minuto!!!)

Dopo le ultime gocce di pioggia sulla Cisa finalmente l’azzurro del mare in lontananza e, come tradizione vuole qualcuno asseriva di sentirne già il profumo….vabbeh crediamogli.
Ultimi km con il vento in …..coda ed ecco il nostro camping resort, PUNTA ALA Camping e Resort.
Rapido scarico bagagli, check in, il dovuto cambio d’abiti e dopo una rapida e veloce colazione (qualcuno si è sparato una mega CUTULETA con patatine ideale prima dello sforzo fisico!!) via verso i sentieri della zona

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In su e in giù in via e in scia’ la prima uscita è stata fatta, le paure dei più in merito al percorso sono state vinte e tutti ci siamo divertiti

Tutti “sani e salvi” per la foto di rito (mi scuso per gli assenti ma mettervi assieme tutti è come raggruppare un gregge di …..zebre!!)

foto n. 4

 

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Il luogo e l’atmosfera erano talmente sereni belli che abbiamo assistito a scene di vero amore familiare mai viste prima

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La signora non sapeva che nel mazzo c’erano ….erbe velenose……( ma no Annetta non pensare sempre male del tuo Paolo!)

foto n. 7

La lunga prima giornata si chiude con una cenetta come da consolidata tradizione del Biciclub prima del meritato e dovuto riposo per essere pronti il giorno seguente a dare il meglio di noi.


foto n. 8

Dopo una notte di riposo, si sentivano soltanto gli ASSIOLI (googolate gente googolate) e i lontani rumori prodotti dagli occupanti della mobil home EASY, la mattina con un caldo e brillante sole era pronta per accompagnarci in altre scorribande nelle bandite di Scarlino e zone limitrofe.

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foto n. 10

Come bravi e disciplinati ciclisti tutti pendevano dalla labbra di Davide e Simone, guide maxime, che ci illustravano i percorsi che ci avrebbero fatto conoscere.

Dopo il breve Briefing tutti in sella, rigorosamente divisi in due gruppi due, lasciamo il resort. Alle prime asperità i 2 gruppi 2 si ricompattano e già abbiamo avuto le prime vittime di “impervie” salite, sarà stato un bene od un male?, comunque solo i più forti sopravvivono è la legge della Mtb!!!
Le prime fatiche sono subito dimenticate e tutti sorridono

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e si dicono soddisfatti del giro e delle loro prestazioni ma, mal gliene colga non sanno/sappiamo cosa ci aspetta….
“Ma che belle questa strada, come sale costante, che belli questi cipressi” ….si sprecava il fiato e non sapevamo che dietro l’angolo ……

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Del resto se volevamo i paesaggi è dalla cima che si vedono meglio.

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L’erta lo era veramente tant’è vero che anche dolci teneri e lenti animaletti della zona erano più veloce di qualcuno ….

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Ne valeva comunque la pena guardate che panorami

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E poi non tutti erano lenti e stanchi

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Ma qui c’è “l’aiutino”………………….

…….mentre le vere “muscolari”… pedalare e mute!!!

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E salita dopo salita anche il convento abbiamo trovato, per la pace interiore dei ns. amici

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… Pace data dalle ottime Mtb …aiutate!

Tutti ridevano, ormai ci siamo ma poveri noi non sapevamo cosa ancora ci aspettava sia in salita (classico lo spingere)

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Giunti alla sommità della ns. gita le discussioni fioccavano, tanto ormai il peggio era passato, la politica e la Juve la facevano da padrone

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E tutti sorridevano aspettandosi la tanto attesa discesa dove finalmente tirare “fiato” in relax

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Ecco appunto la discesa affrontata con sprezzo del pericolo ed indubbia capacità nella conduzione del mezzo

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Dopo questa”avventura” il rientro era nel massimo relax finalmente su strade comode ed asfaltate in mezzo ad una natura finalmente “toscana”

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Tutti pregustavamo la spiaggia per relax

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E per “stringere” nuove relazioni e conoscenze

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Così tra una pedalata e l’altra siamo giunti alla domenica, Davide e Simone ci hanno prospettato nuovi itinerari e per ingolosirci hanno gettato l’amo di una sosta gastronomica in un paesino dell’entroterra, Tirli.
(TIRLI tarlo tuorlo come si chiama il bianco dell’uovo….)

Questa volta nessuna divisione tutti in gruppo compatti

E solo verso la fine i più “ardimentosi e non” si sono fatti convincere da Simone ( quello in mezzo a maniche lunghe, nella foto di sotto)

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Ad una piccola deviazione su “stradello” con discesa finale in single track, “ma non come quello di ieri, questo è largo 3-4 metri” (geom. Salinetti gli dica qualcosa in fatto di misure!).

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Passata anche questa finalmente le comode sedie del LECCIO MORO a Tirli ci hanno permesso una pausa di relax, sostentamento ed abbeverata, tanto poi era tutta discesa.

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Noi tapini a fidarci di un fiorentino, a parte le gentili signore che hanno imboccato, post pranzo of course, la via maestra per tornare a casa noi ci siamo fatti “tutta la discesa”…….. lungo la quale non sono mancati i “momenti di paura”, bucare è all’ordine del giorno in mtb (coniugi F. docet) ma bucare e non avere gli attrezzi per cacciare la gomma ….ahi ahi ahi qualcuno per qualche minuto ha visto i sorci verdi

foto n. 44

( vero coscritto Bianco).

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Ma l’ingegnosità ed il “culo” del Biciclub hanno permesso una rapida soluzione all’inconveniente ci ha permesso di ripartire.

Qualcuno “rovinato” dal caldo sole di Toscana oltre che dal bianco bevuto al pit stop e dalla stanchezza e stress della discesa per rinfrescarsi ha pensato bene di gettarsi a pesce di una enorme pozza fangosa…….Saturnia è più a sud Poooool, la prossima volta chiedi

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“Finalmente” l’asfalto, basta mani e polsi doloranti per il troppo frenare, basta paura di scivolare in curva o di bucare sul brecciolino, adesso in un attimo a casa….crapa bassa ed a gruppetti sfidavano il vento contrario alla folle velocità di 22km all’ora smaniosi di arrivare a destinazione.

“…..racconta la leggenda che un CONTE, o Duca Conte di fantozziana memoria, sia il proprietario dei terreni che costituiscono buona parte del promontorio di Punta Ala, che costui custodisca con armati e feroci guardiani la propria proprietà, pertanto raggiungere il resort per la via più breve sarebbe dura……ma grazie alla guida (o giuda) Simone

foto n. 47

che intercederà per noi ….

le strade del Conte saranno per noi percorribili e ci risparmieranno parecchi kilometri di noioso e periglioso asfalto…””

GNIIIIII (rumori di cardini che gigolano [ovvia un po’ di fantasia!!!] si aprono i cancelli della contesca proprietà, avanti avanti miei prodi la meta si avvicina sempre più. Pochi metri e si spalancano ai nostri disperati occhi le irte di una “splendida” strada sterrata a picco sul mare ma con pendenze del 10/12%.

foto n. 48

Tralascio di riportare i salmi ed i rosari che due nostri “atleti” hanno snocciolato lungo tutta la salita solo per paura di incorrere in punizioni divine.
A parte questa ultima fatica, finalmente in cima abbiamo goduto di panorami unici che hanno fatto dimenticare lo sforzo, sforzo che è stato “discretamente” notevole per i più.

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inoltre eravamo terribilmente in ritardo per la cena alla quale tutti ambivamo e ci si doveva preparare
tacco 12/15 docet!!!!!

Il lunedì è stato di relax completo per la maggior parte di noi, ritemprandosi dalle fatiche della SERA prima, smaltendo la quantità di vino bevuto e scaricando le tossine della lunga e faticosa pedalata della domenica con una bella passeggiata a mare per fare carico di IODIO, del resto era il 1°maggio festa dei Lavoratori.
Rapido e leggero, mica tanto, pasto tutti a bordo dei ns. mezzi e via verso il paesello. Viaggio di rientro tutto sommato tranquillo nonostante le terribili notizie di Isoradio che annunciavano km e km di code lungo il ns. percorso.
Così come siamo partiti la pioggia ed il freddo ci hanno riaccolto, forse arrabbiati perché abbiamo lasciato la Valle???

Come di consuetudine il saluto è: all’anno prossimo con nuove avventure.

Gli organizzatori.

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